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Se si vuole si può fare la differenza

  • Immagine del redattore: libri e psicologia
    libri e psicologia
  • 1 giu 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Oggi 1 giugno 2019 a Genova si è tenuta la conferenza Pianeta in bilico all'interno del Focus Live. Con Roberto Buizza, professore ordinario di fisica alla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, Ilaria Perissi, ricercatrice dipartimento di chimica Università degli studi di Firenze, Nadia Pinardi, professore ordinario di oceanografia all’Università di Bologna, Guido Levrini, copernicus space segment programme manager, based at ESTEC in the Netherlands ESA sono stati trattati temi riguardanti l'ambiente, oceano e modelli matematici per previsioni del futuro climatico del nostro pianeta. Un'occasione davvero unica di incontro e divulgazione scientifica che ha coinvolto un pubblico variegato. Il tema più sentito, anche il più delicato, è stato quello spettante l'emergenza plastica. Ma non solo i relatori hanno stupito il pubblico offrendo spunto di riflessione sull'importanza della salvaguardia del nostro pianeta per evitare estinguersi della nostra specie. Quest'ultimo è stato visto non solo come un dovere umano e morale ma anche un dovere sociale legato all'essere umano in quanto soggetto ma anche come cittadino. Inoltre Roberto Buizza in maniera sintetica ma molto efficace ha parlato dei modelli matematici che permettono le previsioni dei cambiamenti climatici spiegando che, la tecnologia dal secolo ad oggi è molto cambiata anche con la nascita delle telecomunicazioni, e i computer che forniscono previsioni basati su modelli sono molto più avanzati. Il professore ha esposto la peculiarità di questi modelli in quanto quest'ultimi si possono vedere questi modelli attraverso dei cubi di diverse domensione: il cubo più grande riguarda le previsioni del cambiamento climatico in un ampio arco di tempo mentre il cubo piccolo in un tempo minore. Infine è stato discusso anche riguardo all'effetto Seneca un modello che si rifà ad un antico paradigma che vale anche ai nostri giorni. Circa 2.000 anni fa, il filosofo romano Lucio Anneo Seneca scrisse al suo amico Licilio notando che “la crescita è lenta, ma la rovina è rapida” e con questo il grande filosofo aveva già capito tutto perché portato ai giorni nostri si è dimostrato che i sistemi collassano quando uno degli elementi che li compongono cede, ma non soltanto: causa il cedimento degli elementi che lo circondano. Questi, a loro volta, causano il cedimento di altre cose e il crollo si propaga – quindi come diceva Seneca, “La rovina è rapida”. Si può concludere affermando che sono stati trattati temi molto delicati ma allo stesso tempo molto interessanti che riguardano ognuno di noi. Noi come cittadini non dobbiamo dimenticare che la natura ha difficoltà a riprendersi dopo che l'azione umana ha cambiato la situazione: "Quando si disbosca un bosco non crescono alberi ma rovi"; quindi ogni nostra azione ha delle conseguenze a volte anche drastiche.


 
 
 

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